Carenze dell'amore

Tratto da "Riflessioni per l'anima" di Bert Hellinger

Veniamo generati con amore o almeno cosi dovrebbe essere.
Anche là dove l'impulso sembra prendere il sopravvento, è il desiderio di unità e di fusione che attrae l'uomo e la donna, che li prende al proprio servizio e li fa diventare genitori. Tuttavia l’unione è più profonda se l'uomo e la donna si sono già trovati precedentemente e si dichiarano pubblicamente una coppia. In questo caso la fusione che genera un bambino viene vissuta e testimoniata come il punto culminante dell'amore e del compimento senza carenze. Ed è così che lo vive, poi, anche il bambino. La sua vita è frutto dell'amore.

Questo bambino viene atteso con amore e accolto nella famiglia da entrambi i genitori. Anche in questo caso in genere senza carenze. E fa parte della famiglia fin dall'inizio.

A questo amore vengono talvolta posti dei limiti, esterni e interni. Esterni, ad esempio, se il bambino nasce troppo presto e trascorre i primi giorni nell'incubatrice oppure se nasce con il parto cesareo. Interni se la relazione dei genitori è finita e se la madre vuole nascondere il bambino perché illegittimo o perché non riesce ad apportare alla propria vita il cambiamento necessario a prendersi cura del figlio. In questi casi al bambino manca qualcosa. Vive una carenza nell'amore di cui ha bisogno e che chiede.

Ne resta danneggiato? Il suo sviluppo viene limitato? Certamente per un determinato periodo.
D'altro canto tali circostanze spronano il bambino che sviluppa le capacità rese necessarie da questa carenza. Tuttavia ciò può avvenire solo se riesce a dire addio al suo desiderio insoddisfatto.
Come può riuscirci? Spostando lo sguardo dalla carenza vissuta, alla pienezza della vita e dell'amore, che viene donato a questo bambino nonostante le privazioni. Pienezza non significa perfezione. Al contrario. E proprio grazie alle carenze che viene vissuta come polo contrapposto e quindi non ci viene solo donata, ma la prendiamo noi stessi. Le carenze dell'amore non sono dunque solo una limitazione, ma anche uno sprone, che richiede e allo stesso libera altre forze.

Se però lo sguardo resta concentrato sulle carenze, nascono delle dipendenze che hanno lo scopo di compensare la carenza e soddisfare il desiderio infantile. Ad esempio chi mangia o beve troppo, chi cerca sempre compagnia o distrazione, chi compra più di quanto ha bisogno, lavora più di quanto gli compete, vuole sfuggire al presente ad esempio drogandosi o si sottrae al mondo rifugiandosi nella religione nel tentativo di soddisfare il suo desiderio, cerca in genere la madre o il padre assenti. In tutto ciò non si rende conto che ha già completamente la madre e il padre, solo così infatti e potuto venire al mondo. Tutto ciò che gli serve per essere completo e prendere finalmente ciò che già possiede e ciò che è.
Talvolta ci si riesce solo lentamente e dopo molto tempo.
Perché? La carenza vissuta conduce molti ad accusare non solo i propri genitori, ma anche gli altri e perfino i propri figli, come se dovessero garantirgli ciò che solo i genitori possono offrire.

Ciò fa allontanare gli altri che sentono sulle spalle un peso troppo gravoso. Si crea così un circolo vizioso che fa rivivere continuamente all'interessato quell'esperienza che li rende dipendenti ed esigenti. In questo modo mettono in pericolo anche il rapporto più profondo fra gli uomini, il rapporto fra uomo e donna, che viene svuotato e vanificato.
Se però si riesce ad accettare i genitori così come sono e a rinunciare a ciò che non è stato soddisfatto in passato, l'amore nel presente sostituisce qualsiasi cosa ci sia stata negata da bambini. Diventa solo amore senza carenze.

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