L'ombra

Tratto da "Riflessioni per l'anima" di Bert Hellinger

L'ombra cade quando qualcosa ostacola la luce. E per questo che ciò che è in ombra attende, come se potesse venire alla luce.
Ciò va al di là dell’immagine percettibile ed è inteso in senso figurato.
Utilizziamo l'immagine della luce e dell'ombra in diversi modi. Ad esempio anche per l'uomo parliamo di lati in ombra, lati oscuri. In questo caso il lato oscuro non è solo buio o nero. Molto spesso custodisce la vera forza. È per questo che diciamo anche che i lati oscuri e quelli evidenti delle persone sono molto vicini.
Queste ombre non possono essere portate alla luce,

la forza risiede proprio nel fatto che sono nascoste. Solo raramente, quando la situazione lo richiede, l'ombra viene alla luce e fa paura a noi e agli altri, perché appare spietata e minacciosa. Essa produce la breccia essenziale, conferisce alla luce il suo contorno e non la rende solo luminosa, ma anche nitida. In questo caso l'ombra è indissolubilmente legata alla luce, rappresenta il suo lato nascosto.

C. G. Jung definisce l'ombra il lato oscuro della nostra essenza opposto alla luce, che amiamo nascondere o rinnegare e di cui non vogliamo renderci conto. Dell'ombra fanno parte il male, l'aggressività, l'istinto omicida dentro di noi, ma anche ciò che ci spinge e tutto ciò che si sottrae al nostro controllo, soprattutto al controllo morale.

L'ombra, che vogliamo proteggere dalla luce, comprende anche tutto ciò che minaccia la nostra appartenenza alla famiglia, anche l'appartenenza ad altri gruppi o persone importanti da cui sappiamo di dipendere o cui ci rendiamo conto di essere esposti. Dell'ombra fa parte però anche la nostra colpa personale con le sue conseguenze.
Ancora una volta la colpa non pesa tanto su di noi, quanto su ciò che si dimostra luminoso, illuminato e particolarmente buono. Si tratta della luce che dobbiamo nascondere di fronte all'ombra in modo che non si spenga.

L'ombra che vogliamo nascondere, cui vogliamo negare il diritto di appartenenza in noi, di cui vogliamo addirittura liberarci, spesso non è qualcosa che ci appartiene. Generalmente l'ombra è costituita da persone del regno delle ombre, del regno dei morti, che sono state dimenticate, nascoste, rinnegate, giudicate ed escluse dalla nostra famiglia. Spesso si tratta anche di persone nei confronti delle quali ci siamo resi colpevoli. Esse si manifestano come la nostra ombra, vogliono essere accettate e accolte con amore, tornare a far parte della famiglia grazie al nostro intervento ed essere accettate come pari. Dunque se moriamo con questa ombra dentro di noi, senza averla accolta e accettata, può accadere che non troviamo pace finché non l'abbiamo cercata e trovata nel regno dei morti e non ci siamo riuniti e riconciliati con essa.

Certamente si tratta di pensieri audaci. Non dobbiamo considerarli dimostrabili o addirittura dimostrati. Ci aiutano però a rendere superflue queste conclusioni, se fin d'ora, in questa vita, apriamo la nostra anima ai morti del regno delle ombre, li lasciamo entrare, li accogliamo come ospiti a lungo attesi e li lasciamo restare dentro di noi per tutto il tempo che desiderano. La loro presenza ci guarisce, completamente. Siamo legati ad essi come lo saremo dopo la morte quando essi ci accolgono allo stesso modo come li abbiamo accolti noi ora.

Grazie e insieme ad essi veniamo condotti al cospetto della vera luce, che ci illumina come luce eterna.

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